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Ce la ricordiamo tutti, l’esilarante sequenza di Totò, Peppino e… la malafemmina, con Totò, in piazza Duomo a Milano, che si rivolge al vigile con la frase «noio volevan savuar l’indiriss, ia?». Frase oltrettutto in perfetta sintonia con il modo tutto italiano di trascrivere le parole francesi – “savuar” invece di savoir o “parchet” invece di parquet. Ed è anche ovvio, visto che l’italiano si scrive sostanzialmente come si parla. Ben diverso è il francese scritto, astruso e molto complicato.
Così ci sono venute in mente molte parole che incontriamo nei nostri viaggi d’Oltrealpe, in particolare nel mondo della ristorazione e dell’alloggio, tanto che abbiamo deciso di commentarle una alla volta in una rubrica apposita chiamata parole di francia, in cui troverai via via anche le abbreviazioni più in uso.
Un’altra rubrica, buono a sapersi, è dedicata a informazioni solitamente trasversali, quindi che riguardano tutto il paese, tipo le seguenti. Cosa succede se viaggi a scrocco su un mezzo pubblico francese e passa il controllore? Cosa conviene di più: usare il parcheggio custodito e a pagamento o rischiare la multa? Com’è il sistema di classificazione alberghiera in Francia? Lo sapevi che in Francia, la qualità dell’acqua nei siti di balneazione viene controllata dallo stato almeno una volta al mese e resa pubblica. Qual è il sito dove puoi verificare l’innevamento della stazione sciistica che hai scelto per trascorrere il weekend? Etc…