Le mie idee per l’estate 1 – Fontevraud

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Fontevraud. Che toste quelle badesse!

Donne, donne e ancora donne. E nel posto dove meno ti aspetteresti di trovarle: in un gigantesco convento. Ma via, siamo a Fontevraud e qui, l’“altra metà del cielo”, il cielo se l’è preso tutto o quasi.

C’è sempre qualcosa di subliminale e sottinteso nella scelta di un luogo da esplorare. Mi sto chiedendo quale sia in effetti quello che ogni volta mi porta a raggiungere quella sorta di “città ideale” che in realtà era un impressionante città abbaziale; che ospitava qualcosa come 600 uomini e donne sotto il comando di una badessa; e che la geografia e l’ufficialità chiamavano e chiamano ancora oggi Fontevraud. Un posto davvero pazzesco. E ci scuseranno i mitici e vicini castelli della Loira. Perché se penso a questa porzione del Nord-Ovest della Francia penso proprio a questa abbazia reale del XII secolo fondata da un personaggio strano (e come poteva non esserlo?) di nome Robert d’Abrissel e che presto avrebbe goduto della protezione dei potenti sovrani dell’epoca, per l’esattezza della famosa Eleonora d’Aquitania, regina di Francia e poi d’Inghilterra, la cui figura giace al centro della chiesa abbaziale a fianco delle statue funerarie del marito Enrico II e del figlio – chi non l’ha studiato a scuola???? – Riccardo Cuor di Leone.

Bando alla storia e alle citazioni. Il posto è grandioso. Con l’eleganza che sa dare la pietra di tufo. E il fascino di un complesso monacale doppio ma principalmente al femminile (36 badesse hanno retto il potere fino alla Rivoluzione Francese), che nel frattempo è diventato centro culturale internazionale e dove presto (nel 2019) nascerà pure un Museo di Arti Moderne con centinaia di opere di Henri Toulouse-Lautrec, Maurice de Vlaminck, Eugène Delacroix, Edgar Degas e di tanti altri. Io non sono nato con pollice verde ma l’ultima volta che sono stato a Fontevraud mi hanno stupito i 4 orti biologici per la produzione di ortaggi, di piante aromatiche e di fiori commestibili. Che ovviamente finiscono in un ristorante. E quale, se non quello ricavato proprio nel grande monastero delle badesse, peraltro con una cucina affidata a uno chef stellato di valore come Thibaut Ruggeri (menù da 68, 88 e 108 euro)?

Se vi capita di andarci in settimana apprezzerete il silenzio del tardo pomeriggio, quando i (tanti) visitatori si eclissano. E se cercate un posto per pernottare, non andate lontano. Anzi, non muovetevi proprio. L’hotel di Fontevraud è una meraviglia di architettura (ovviamente monacale) e di charme. Prezzi corretti per lo standard (tra i 145 e i 195 euro), con la possibilità per gli ospiti di effettuare visite in notturna dell’abbazia. E prima di coricarvi, tranquilli: non siete nemmeno obbligati a dire le preghiere!

POSTILLA: da giugno fino a novembre 2018, Fontevraud celebra il mondo femminile con una mostra imperdibile: Essere donna nel XVII secolo e con un ampio spazio (dovuto) a Gabrielle de Rochechouart, potente 33esima badessa, passata alla storia come la “regina delle badesse”. Giudizio della stampa transalpina: merita il viaggio.

Info – Ingresso al complesso abbaziale: 11 euro (ridotto 4,5 euro). Per le visite guidate, costo aggiuntivo di 4,5 euro. L’abbazia reale di Fontevraud dista 2 ore e 15 minuti di treno da Parigi, 1 ora e 20 minuti da Nantes e 40 minuti di Tours. In auto, calcolare sulle 3 ore e 20 minuti da Parigi e 50 minuti da Angers. www.fontevraud.fr

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