Cambiamento climatico, esiste? Chiedetelo agli abitanti delle vallate pirenaiche. Avevo iniziato di buona lena il percorso che dal Mediterraneo raggiunge l’Oceano Atlantico (un paio di mesi preventivati), ma tempeste di pioggia e vento che trasformano i sentieri in torrenti, fulmini che scaricano la loro energia sulle cime vicine, grandine, neve a 1800 m e rifugi chiusi mi fanno per il momento desistere.
Cose mai viste dicono gli abitanti delle vallate. In pratica due mesi di ritardo rispetto alla stagione normale che mi costringono a interrompere il viaggio. Nessuno, qui, ricorda un anno con così tanta neve e pioggia, ma non solo: temporali tropicali improvvisi con “bombe d’acqua” miste a grandine che provocano danni e complicano la vita ai viandanti come me.
Perciò, in una situazione meteo anomala (se non di un vero e proprio cambiamento climatico in atto), dopo quasi una settimana di freddo e umidità, ho deciso che l’attraversamento dei Pirenei francesi riprenderà tra una ventina di giorni, con le immagini in diretta del mio viaggio.
Sempre che la situazione rientri nella “normalità” di una stagione quasi estiva, ormai in parte compromessa, come conferma chi nel turismo lavora, come i gestori dei rifugi (in prevalenza ancora chiusi) e gli albergatori del fondo valle.
Se volete, continuate a seguire sul sito www.wtreportage.net il “follow me” del viaggio di Carlo (momentaneamente sospeso per asciugare abiti e spirito).