Wow! Francamente ci mancava. Perché non mancano certo gli spunti per un weekend ad Avignone: l’imponente Palazzo dove i Papi hanno vissuto per una settantina d’anni (XIV secolo) e per i francesi è quasi un’eternità, poi il Petit Palais, che è poi il palazzo vescovile, con le sue collezioni rinascimentali (tra gli artisti italiani, Botticelli), i musei Calvet e Angladon e la salita al “rocher”, per ammirare il maestoso Rodano e la cerchia di rilievi e montagne che incornicia la città. Ma da alcuni giorni c’è in programma lo spettacolo Les Luminessences d’Avignon che da solo vale il viaggio. E, neanche a farlo apposta, proprio sulle gigantesche facciate del Palais des Papes: uno show immersivo di luci, suoni e racconti che va in scena tutte le sere e che verrà proposto fino al 30 settembre, con fasce luminose create da Bruno Seiller che giocano con la storia, che proiettano un mare di rose sulle pareti della grande residenza ispirandosi alla famosa Rose d’Or papale e che seducono il pubblico servendosi delle voci di Francis Huster, Claude Giraud e Céline Duhamel.
Io non ho mai fatto molte follie per i son et lumière: li ho sempre trovati un po’ noiosi, roba trita e fritta per turisti: mi sono ricreduto. E dopo lo spettacolo, mi sono pure regalato una sosta golosa a Le Coin Caché nella graziosa Place des Châtaignes, cucina solida, una “tartare di cernia con radicchio e ananas” da applausi e del buono vino dei vignerons locali. Giusto per la cronaca, da Ventimiglia sono meno di 3 ore di autostrada. Per “esploratori urbani” che amano l’arte e il gusto.
Info – Les Luminessences d’Avignon, in francese tutte le sere alle 21,15, in inglese il venerdì e sabato alle 22,15. Tariffa: 10/12 euro (gratuità fino a 8 anni). www.lesluminessences-avignon.com