Non ci si può certo lamentare della ricca proposta culturale dell’autunno parigino, tra cui spicca sicuramente la retrospettiva del Centre Pompidou dedicata a René Magritte. Era dal 1979 che l’artista belga non era ospite del Beaubourg, e per l’occasione un centinaio di opere tra quadri, disegni e documenti d’archivio sono esposti all’ultimo piano del museo.
L si inserisce all’interno della linea di monografie che il Centre Pompidou ha presentato al pubblico negli ultimi anni: Munch, Matisse, Duchamp… e infine Magritte.
Con Magritte, La trahison des images si esplora l’interesse dell’artista per la filosofia e il suo avvicinamento al surrealismo. Punto di svolta della sua vita, e punto di partenza dell’esposizione, è l’incontro con la riproduzione dell’opera Canto d’amore, di Giorgio De Chirico. L’accostamento arbitrario di un guanto rosso a una statua in marmo di un profilo greco sconvolge ed elettrizza l’artista belga, aprendo la strada alla riflessione surrealista.
Dal 1927 Magritte inizia a realizzare i suoi primi quadri sulle parole, nei quali confronta un’immagine e una definizione scritta che non hanno alcun legame logico tra di loro. Qual è il rapporto tra immagini e parole? E’ possibile mettere in discussione la gerarchia sancita dalla filosofia tra parole e immagini, poesia e pittura? Questo lo spirito che anima la produzione di Magritte, di cui è emblematica l’opera tra le più conosciute, e che dà il nome all’intera esposizione, La Trahison des images, il tradimento delle immagini, del 1929.
Tutto il percorso della mostra si sviluppa attorno alle cinque figure principali che ricorrono nelle sue opere, e che sono state organizzate in una sorta di racconto: il fuoco, le ombre, le tende, le parole, la fiamma. Dalla reinterpretazione del mito platonico della caverna ne La Condition Humaine del 1948 alla rivisitazione in chiave surrealista della Naturalis Historia di Plinio il Vecchio.
Una mostra intensa e filosofica, in cui ogni opera diventa spunto di riflessione e fonte di nuove domande. D’altra parte, come viene suggerito dalla frase nella prima sala, i visitatori di un’esposizione dedicata a Magritte devono comprendere che hanno a che fare non con una semplice visita ma con une exploration mentale éminemment hétérogène et complexe.
Magritte, La trahison des images – Centre Pompidou – fino al 23 gennaio 2017; dalle 11 alle 21 – Tutti i giorni, eccetto il martedì