Cinémathèque: per capire lo spirito dei francesi

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Ho incontrato e visto pezzi di storia del cinema francese di cui ignoravo l’esistenza. Alla Cinémathèque française di Parigi, a poche centinaia di metri dalla fermata Bercy delle linea 6 e 14, è sempre di scena il cinema d’autore. L’ho scoperta per caso. Passeggiando alla ricerca di nuovi scorci suggestivi mi sono imbattuto nell’edificio progettato da Frank Gehry, l’architetto del Guggenheim di Bilbao e della casa danzante di Praga. Una volta entrato, è diventato uno dei miei luoghi preferiti.

Con cadenza trimestrale viene aggiornato e modificato il programma di rassegne e retrospettive dedicate ad attori e registi di fama mondiale, europea o prettamente francese. È l’occasione per rivedere e scoprire pezzi della storia del cinema, recuperare film recenti che si sono persi ed entrare dalla porta principale nella cultura cinematografica d’oltralpe.

È grazie a questo luogo che ho scoperto e riscoperto Jean Gabin, Truffaut, Trintignant, Fitoussi, Michel Piccoli, Pierre Richard, nomi in qualche caso poco altisonanti per noi italiani, ma che sul pubblico francese hanno un impatto incredibile. Entrare in sala è stato come immergermi in una vasca piena di bolle, ignorando l’importanza o addirittura l’esistenza del sapone, mentre intorno a me sedevano centinaia di persone insaponate e contente.

Poiché cultura, modi di dire e abitudini passano anche dal cinema, per approfondire la conoscenza del paese di Dumas, ho deciso di immergermi il maggior numero di volte possibile.

Mi sono chiesto: come si può capire a fondo l’Italia se non si conoscono Totò, Paolo Villaggio, i De Sica, Vianello…?

Info – La Cinémathèque française, oltre a due sale per la proiezione di film, offre al suo pubblico un museo, una biblioteca del film e una libreria dedicata al cinemawww.cinematheque.fr

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