Saint Denis, un concentrato di cultura e contrasti

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Ne ho tanto sentito parlare, così prendo la linea 13 a Champs Elysées Clemanceau e ci vado. Il metrò non è dei migliori ma il viaggio in compenso è piuttosto breve. Dopo nemmeno mezz’ora sono a destinazione, risalgo in superficie ed eccomi di fronte a un universo fatto di voci, profumi e immagini che richiamano l’Africa e il Medio Oriente. Potrei essere a Istanbul, ma l’aspetto delle persone che incontro mi dice che non sono sul Bosforo. E camminando per il centro di Saint Denis l’architettura mi sciocca, ma mi conferma che sono in Europa.

Estasiato dal salto culturale e sociale che ho fatto in mezz’ora di metropolitana, scopro la Cattedrale per cui questo luogo è famoso. Suprema bellezza gotica con a fianco, ahimè, un edificio aberrante. Mentre la contemplo, nella piazza antistante parte una musica fortissima e decine di ragazzi di colore cominciano simultaneamente a ballare. Mi accorgo che stanno festeggiando gli sposi che scendono le scale del municipio….

La Cattedrale di Saint Denis è bellissima e ricchissima di storia di Francia e tradizione cattolica. Saint Denis è stato, infatti, il primo vescovo di Parigi, e uno dei primi martiri cristiani in Gallia. Verso il 250 viene decapitato a Montmartre (il monte del martirio), si rialza, prende la testa sotto braccio e si incammina fino a qua, il punto dove verrà sepolto e dove nel corso dei secoli in suo onore verranno edificate prima una chiesa e poi una cattedrale. Il culto del santo convince i re di Francia a scegliere questo luogo per la loro sepoltura. E difatti l’ampio transetto, la parte retrostante e parte della cripta della cattedrale ospitano le tombe dei reali d’oltralpe. Una vera e propria necropoli regia.

Esco e percorro la via che parte dalla piazza antistante la cattedrale. Le insegne dei negozi sono quasi tutte in arabo. Se non ne conoscessi il significato penserei di trovarmi ad Halal. Decine di ragazzi sono in piedi vicino ad ampi teli stesi a terra sui quali è esposta la loro mercanzia. C’è un gran vociare, quasi mai in francese. Provo piacere sociale misto a curiosità. Gli abiti che alcuni indossano vengono e mi portano lontano. Mi giro e il contrasto tra quella costruzione cristiana laggiù e la gente che mi sta attorno mi fa sentire meno straniero e mi infonde un senso di sicurezza e tranquillità.

Decido di attraversare Saint Denis fino allo Stade de France, e da lì prendere la RER B fino a Chatelet. Percorro poco meno di due chilometri e mi trovo in una zona nuova, piena di uffici e palazzi moderni. Lo stadio, per me che amo il calcio, è un edificio interessante: fra qualche mese, qui si giocheranno alcune partite Campionato europeo. 900 metri più in là ecco la fermata della RER…

Info – Per accedere alla cripta della Cattedrale di Saint Denis quest’area è necessario acquistare un biglietto. Il costo è di 8 euro. www.saint-denis-basilique.fr

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