D’infallibile non c’è più nemmeno il Papa e perché mai dovrebbe esserlo la Michelin? Ma insomma, resta l’indicatore universalmente riconosciuto della grande cucina. E allora, ecco una prima sentenza: per chi ama la buona tavola, il cielo di Parigi è più che mai stellato. E se lo era prima, adesso lo è ancora di più.
Lo ha appena deciso la famosa “Rossa” amata, riverita e temuta dai ristoratori, con una generosità nei confronti della Ville Lumière che non è sospetta: a Parigi la gastronomia è diventata la parola magica con cui la città sta riscattando la propria immagine e riprendendo il buon umore, dopo un 2015 notoriamente orribile. La Michelin ha assegnato le ambitissime “3 stelle” a due nuovi locali: al ristorante di Alain Ducasse al Plaza Athénée e al Le Cinq di Christian Le Squer (nella foto) all’interno del Four Seasons George V. Come dire che nella capitale francese sono ormai 10 i ristoranti super-étoilées sul totale di 26 che vanta la Francia (per la cronaca, l’Italia ne possiede solo 8).
E quest’anno la Michelin è stata di manica larga con Parigi anche con le “2 stelle”: ben 5 delle 10 novità dell’edizione 2016 sono anch’esse localizzate nella capitale, indirizzi che irrompono nella geografia dell’alta cucina d’Oltralpe oltre che nell’immaginario dei gourmet disposti a spendere una fortuna pur di cenare alla tavola di un grande cuoco. I loro nomi: L’Abeille di Christophe Moret all’hotel Shangri-La, Le Grand Restaurant di Jean-François Piège, anch’esso nell’8 Arrondissement, al 7 di rue d’Aguesseau, Le Gabriel di Jérôme Banctel all’Hotel Reserve lungo gli Champs-Elysées, Sylvestre di Sylvestre Walid che dà spettacolo nel suo locale al 79 di rue St-Dominique (7 arrondissement) e Histoires di Mathieu Pacaud, all’85 di avenu Kléber (16 arrondissement).
Infine, 7 ristoranti hanno portato a casa la famosa “stella” e curiosamente – a Parigi delinea una tendenza – ben 3 dei 7 sono gestiti da cuochi giapponesi, ovviamente tutti cresciuti alla scuola dei grandi chef francesi. Segnatevi i loro nomi: Neige d’Eté di Hideki Nishi al 12 di rue de l’Amiral-Roussin (15 arrondissement), Pages di Ryuji Teshima al 4 di rue Auguste Vacquerie (16 arrondissement) e il Nakatani dello chef Shinsuke Nakatani al 27 di rue Pierre-Leroux (7 arrondissement). Buon appetito.