La nostra Parigi: X Arrondissement (Rive Droite)

canal_st_martinTrovi le zucchine amare dello Sri Lanka, i manghi appena arrivati dal Pakistan, il riso basmati in arrivo da Madras, piatti fumanti di tikka-masala e i tratti simpatici del dio Ganesh ovunque. Diamine, questa è la Ville Lumière, dalle parti del Passage Brady o lungo la Rue du Faubourg-Saint Denis, quindi non è Mumbai, non è Colombo, non è Islamabad, non è nemmeno l’ex-colonia francese Pondichery. Eppure c’è Asia ovunque. Ci sono turchi e curdi dalle parti di Rue du Faubourg du Temple, ci sono un sacco di cinesi e vietnamiti attorno alle grandiose Gare de l’Est e e Gare du Nord. E quando raggiungi le rive del Canal Saint-Martin e t’imbatti in giovani artisti, in musicisti di strada e gestori di atelier e locali alternativi, allora ti dici che se c’è una Parigi strana e simpaticamente informale, allora è proprio qui, nel X Arrondissement e in particolare sulle sponde di questo grazioso corso d’acqua che unisce il Port de l’Arsenal (vicino alla Senna) e il più periferico Bassin de la Villette, all’ombra del famoso Hotel du Nord, immortalato dall’omonimo film di Marcel Carné con Arletty e Jean Gabin, tra viali acciottolati, platani, vecchie chiatte, chiuse, ponti girevoli e innamorati che vengono qui a scattare i loro “selfie” più di quanto facciano davanti alla Tour Eiffel o a Montmartre.

hotel paradis

Difficile annoiarsi in questa porzione della capitale francese. C’è da attardarsi lungo la bella Rue Paradis, strada storica della porcellana e dei cristalli francesi (al civico 30 c’era la rinomata Compagnie des Cristalleries de Saint-Louis). E da andare a rintracciare gli indirizzi cult del design come  Th Manufacture (47 Rue de Lancry), Nordkraft Concept Store (20 Rue Lucien-Sampaix), La Boutique Scandinave (8 Rue Martel) e Agence Atù (51 Rue des Vinaigriers). Se c’è da ammazzare la fame, ci sono nostri consigli: Bronco al 39 di Rue des Petites-Ecuries, Porte 12 al 12 di Rue des Messageries, Vivant Cave, pochi piatti ma ottimi abbinamenti tra vini, formaggi e salumi (al 43 di Rue Les petites-Ecuries), Siseng all’82 di Quai de Jemmapes (è un must dello Street Food)  e il neo-bistrot Ratapoil al 72 di Rue du Faubourg Poissonnière. E a proposito di consigli. Sugli  alberghi, abbiamo una predilezione sfacciata per l’Hotel Paradis, con le sue 38 camere firmate dalla designer Dorothée Meilichzon e la bella suite di 33 metri quadrati da cui si gode una vista strepitosa su Parigi e Montmartre ma anche per Le Citizen (96 Quai de Jemmapes), boutique-hotel carinissimo a ridosso del Saint Martin. Se ci andate, dateci il vostro giudizio.

petite chaufferie

Certo, per un finale scoppiettante nel X Arrondissement serve un’idea insolita. Ve ne diamo tre: un cocktail bio alla Petite  Chaufferie, tempio della musica électro al  32 di  Rue de l’Echiquier; una serata a Les Etoiles, 61 di Rue di Château-d’Eau; e una nottata a La Java (105 Rue du Faubourg du Temple), tempio del rock garage nella pancia di un superbo edificio Art Déco dove si esibiva anche la mitica Edith Piaf. Abbiamo anche una quarta idea ed è forse la migliore:  aspettate l’alba lungo il Canal Saint Martin, lato Quai de Valmy, dalle parti del Point éphémère, vecchio deposito di 1400 metri quadrati diventato un covo di artisti. E nelle ore appena  successive fate tappa da Artazart (83 Quai de Valmy), libreria-mito per gli appassionati di design, fotografia e grafica. Una Parigi così eclettica non la vedrete altrove.

Artazard

Le stazioni più strategiche del metrò per visitare il X Arrondissement: Jacques Bonsergent  per raggiungere le sponde del Canal Saint Martin, Gare de l’Est per Rue Paradis, Gare du Nord per cogliere l’anima multirazziale ed esotica di Parigi.

INFO – Per L’Hotel Paradis www.hotelparadisparis.com; per Le Citizen Hotel www.lecitizenhotel.com; per Artazart www.artazart.com; per Th Manufacture www.thmanufacture.com; per La Java www.la-java.fr; per Point éphémère www.pointephemere.org

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