Lione: il Musée des Confluences compie sei mesi

DSCN3741A 6 mesi dalla sua apertura, il Musée des Confluences diventa un monumento-faro della grande cultura di  Lione.Dopo tanta attesa, finalmente ci abbiamo messo il naso, i piedi e anche il cuore. Non vedevamo l’ora di visitare il Musée des Confluences, questo impressionante “vascello futurista” firmato dagli architetti della Studio austriaco Coop Himmelb(l)au (famoso per le sue teorie “de costruttiviste”) proprio alla confluenza – e dove se no? – tra i fiumi Saone e Rodano, zona un tempo depressa, una sorta di no man’s land per la verità anche squallidina e poco raccomandabile, oggi  emblema di una città che ha fatto dell’urbanistica moderna e sostenibile uno spettacolo di forme, di grafica, di spazi e di proposte culturali: un gigantesco cristallo di vetro che s’innalza per 33 metri e che incontra una nuvola d’acciaio, tutto concentrato in un Museo che ha l’ambizione di percorrere l’avventura umana dalle origini ai nostri giorni e che lo fa senza imporre risposte, preferendo avanzare delle domande.

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Buon segno. L’intelligenza è ancora una virtù e già l’ingresso lo rivela: un “pozzo di gravità” che tiene insieme l’intera opera e su due piani connessi a un via-vai di scale e passerelle, una raffica di esposizioni permanenti e temporanee, dove il buio e i contenitori neri hanno un effetto “immersione” che le luci trasversali rendono comunque piacevoli e sorprendenti. Con una serie di fil rouge che raccontano la Storia dell’Umanità, dalle origini e dai racconti del mondo alla società e al teatro degli uomini, dall’eternità e dalla visione dell’aldilà alla specie e il tessuto del vivente. Della serie: vi trovate a passeggiare tra volatili della Cocincina e meteoriti, mandibole dell’Homo Sapiens, armature da Samurai e sagome che rievocano lo Sputnik. Tra l’altro, la forte presenza di visitatori italiani ha spinto i responsabili della struttura museale a produrre documentazione e a organizzare visite guidate anche nella lingua di Dante. Ovviamente, noi di Vogliadifrancia, fanatici dichiarati di Lione, non possiamo che esserne contenti.

INFO – Il Musée des Confluence si trova nel 2° Arrondissement, all’estremo sud della città, a lato dei ponti Raymond Barre e Pasteur. Apertura: mart-ven 11-19 (il giovedì fino alle 22), sabato e domenica 10-19. Per raggiungerlo: tram T1 dalla Gare Perrache oppure bus C7, C10, 15, 63, 88. Ingresso: 9 euro (5 euro per chi ha 18-25 anni), tariffa ridotta a 6 euro per tutti a partire dalle 17. Gratuità per studenti, minori e per chi possiede la Lyon City Card. . www.museedesconfluences.fr

IN CARTELLONE – Il Musée des Confluences propone da 4 a 6 esposizioni temporanee. Attualmente si possono ammirare I Tesori di Emile Guimet (notevoli alcune statuette cinesi della dinastia Qing e bambole giapponesi del XVII secolo) e Nella Stanza delle Meraviglie che presenta storia e immaginario dei cosiddetti “gabinetti di curiosità”, pieni di oggetti strani e curiosi, che erano diffusi in Europa nel XVII secolo. All’interno, libreria-boutique e brasserie firmata dagli chef Jean-Paul Pignol e Guy Lassausaie.

IN TGV – Poco più di 5 ore non sono ancora il massimo. Ma il viaggio è piacevole almeno quanto i treni SNCF che partono ogni giorno (da 3 a 4 corse) da Milano Porta Garibaldi e da Torino Porta Susa direzione Chambery-Lyon-Paris. Ogni giorno il treno delle 16.07 da Milano (17,35 da Torino) fa tappa a Lione nella più centrale e comoda stazione di Part-Dieu mentre gli altri Tgv fermano nella più esterna e futurista stazione di Lyon Saint-Exupéry, dove si trova anche l’aeroporto.

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