Cari amici, l’espressione che vi presento questa settimana è donner sa langue au chat, letteralmente “dare la propria lingua al gatto”.Si potrebbe tradurre “rinunciare a trovare una soluzione a un quesito o a un indovinello”. Una volta si diceva “gettare la lingua al cane”. Ma perché “jeter” è diventato “donner” e i gatti hanno preso il posto dei cani? Ai cani si gettavano gli avanzi, dunque qualcosa che non aveva più valore. L’espressione aveva quindi un significato dispregiativo. Dare in pasto ai cani l’organo della parola significava riconoscere la sua inutilità avendo rinunciato a trovare una soluzione, una risposta al quesito.
L’espressione si è trasformata nel XIX secolo, perché all’epoca il gatto era considerato un grande custode di segreti, tanto che “mettere qualcosa nell’orecchio del gatto” significava affidare a qualcuno un segreto che doveva restare tale. Donner sa langue au chat potrebbe essere una sintesi tra “gettare la propria lingua diventata inutile” e “affidarla al gatto”, che la custodirà nel caso in cui si volesse recuperarla in seguito.
Forse, più semplicemente, si è voluto addolcire con il verbo “dare” invece di “gettare” e sostituire il cane con il gatto, considerato meno feroce e più rassicurante.