Boschi e rocce, alpeggi e torrenti: il paesaggio è selvaggio e dirompente, affascinante e incontaminato. Siamo nella foresta de la Chartreuse che si estende fra Grenoble e Chambery, l’Isère e la Savoia. Un’infinita opportunità di passeggiate ed escursioni, visite e incursioni nella storia e tanta natura. Si può raggiungere una malga e portarsi a casa il formaggio locale, si passeggia tra le mucche, placide al sole, poi si guadagna quota e a poco a poco le mucche lasciano posto ai camosci. Non si raggiungono quote elevatissime – Chamechaude, il punto più alto, supera di poco i 2000 metri – ma ovunque è un trionfo della natura e i panorami sono molto belli. Si fa trekking, si arrampica, si va in mountain bike o con la bici da corsa (dal Col de Porte passa il Tour de France) o semplicemente ci si rilassa immersi nel silenzio.
Anzi, volendo a Saint-Pierre-de Chartreuse c’è anche un centro benessere di balneoterapia dove si possono fare diversi trattamenti (www.oreade-balneo.com). Chi invece rimane in mezzo al verde e sbircia qua e là può scoprire il Monastero dell’Ordine de la Chartreuse, nel cuore del Parco, luogo di pace e di silenzio che non poteva scegliere location migliore. Si può anche visitare Il Museo de la Grande-Charteuse: 18 sale espositive dove si racconta la storia di quest’ordine fondato da San Bruno nel 1084 ( www.musee-grande-chartreuse.fr; www.chartreuse.fr ).
Dal sacro al profano: Chartreuse è anche il nome di un celebre liquore dal sapore forte e caratteristico, prodotto in origine proprio nel monastero (oggi lo si produce in una fabbrica vicino a Voiron, ma i monaci controllano che sia tutto ok!). La ricetta originale è del 1605 ed era considerato un elisir di lunga vita. Oggi si può scegliere tra l’Elisir, la Chartreuse Verde e la Gialla. In tutte sono impiegate ben 130 erbe, in proporzioni diverse e con diverse gradazioni alcoliche.
Info turistiche: Ente del Turismo della Chartreuse, www.chartreuse-tourisme.com