E’ sempre stato così e continuerà ad esserlo: maggio a Cannes è come evocare Leonardo Di Caprio e Steven Spielberg, Romy Schnider e Alain Delon, Nicole Kidman e Cate Branchett, tutti dentro l’immagine-cartolina della “Montée-de-Marches” davanti al Palais des Festival e della folla che impazzisce tutt’attorno per immortalare una star o addirittura toccarla, fra strass, paillettes e paillettes.
Bello ma caotico. Certo, a sapere di potere incontrare Marion Cotillard che se ne ve a spasso per la Croisette senza paparazzi al seguito, uno ci starebbe per ore: per salutarla o farle i complimenti per le interpretazioni in “The Immigrant” e “Blood Ties”, senza scordare la memorabile interpretazione di Edith Piaf nel 2008 nel film La Vie en Rose. Tant’è. Se siete dei cinefili un po’ “talebani” e l’assalto comunque vi intriga (durante la rassegna almeno 150mila curiosi, 5mila giornalisti e circa 25-30mila persone del mondo del cinema), preparatevi al peggio: ore di attesa, levataccia (per prendere le postazioni migliori davanti alle transenne) e gomiti larghi per farsi largo in tutta la zona che dalla Croisette arriva … alla stazione Sncf.
Intanto un dogma: alle varie proiezioni non si accede acquistando i biglietti ma unicamente possedendo un invito specifico o un badge. Insomma, non è roba per tutti: conviene puntare ad una delle tante sale della città (il più famoso: Cinéma de la Plage e il Théâtre de la Licorne) dove vengono appunto proposti i film in concorso. Non solo. Con un po’ di pazienza vi capiterà comunque di incrociare una delle tante stelle che sono attese anche in questa 67esima edizione del Festival più glamour del cinema mondiale: lungo la Croisette, nei ristoranti, terrazze e bar più chic ed esclusivi di Cannes (ad esempio sulla Plage du Majestic o sulla Plage Orange), oppure negli hotel di lusso come il Majestic Barrière (durante il Festival ospita il gotha del cinema mondiale e rispetto alle due altre “ladies” della Croisette – il Carlton e il Martinez – riesce a comunicare una sensazione di lusso meno sfacciata), il più “bohème” Miramar e l’esclusivo Eden-Roc di Cap d’Antibes, ben sapendo che anche qui i filtri sono tosti e lo sono anche i prezzi per consumare.
Mettiamola così: se nella “bling bling” Cannes volete comunque respirare il magico mondo del cinema, avete solo il problema della scelta. Ad esempio ci sono una quindicina di murales che campeggiano sulle facciate di altrettante abitazioni. C’è un trenino turistico che propone un “Cannes Cinema Tour” attraverso la zona della Croisette o nel quartiere storico del Suquet. E potete anche voi posare le mani in una delle 400 impronte di star mondiali riprodotte davanti al Palais des Festival. Meglio ancora: se avete modo di raggiungere la suggestiva île Sainte-Marguerite, la più grande delle isole Lérins, ricordatevi che ha fatto da decoro naturale del vecchio film The Iron Mask realizzato da Allan Dwan nel lontano 1929; e sappiate che nella vicina isola di Saint-Honorat, ogni anno alla vigilia del Festival, i monaci cistercensi che la abitano celebrano un’apposita Messa del Cinema (sic!).
Altre curiosità: nella piscina del Casino Palm Beach hanno girato numerose scene sia Jean Gabin che Alain Delon; nel ristorante dell’Hotel Martinez vengono creati menù ispirati al cinema; i saloni del Majestic Barrière sono letteralmente rivestiti di ritratti di stelle della celluloide (c’è perfino una piccola sala proiezione con 35 posti a sedere); mentre l’Intercontinental vanta una suite al settimo piano interamente dedicata a Grace Kelly e il JW Marriott ha decorato le sue camere con ritratti in bianco e nero degli idoli di Hollywood e Cinecittà. Se non vi basta, significa che il cinema non è la vostra passione.
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