E’ lastricata di sorprese la strada che da Les Issambres, quindi dalla costa, sale verso l’interno. Non fosse per le rigide regole sulla viabilità, bisognerebbe definirla un’autentica sweet road piena di dolcezza, di quella tentazione che nel resto del mondo chiamano cioccolato e che da queste parti è anche un’arte, una tradizione, quasi un valore etico.
Defilato, come tutte le cose più graziose: Roquebrune-sur-Argens è un grazioso borgo provenzale, con una leggera pendenza che attribuisce al paese una curiosa atmosfera d’altri tempi appena oltre il Portalet (porta principale del vecchio Castrum), stradine senza tempo, le belle piazze della Tour Anfred e della Tour de l’Horloge e quel possente Rocher sullo sfondo che sembra un pezzo di Colorado, massiccio roccioso e rossastro che sembra uscire da un film western.
E in questo piccolo paese di qualche migliaio di abitanti, c’è quello che non ti aspetti: uno, due, addirittura tre spazi e atelier dedicati al cioccolato, manco fossimo a Cannes o a Nizza. In Place Saint Pierre c’è Chocolat et Gourmandises della giovane Ouvry Mélissa che a 8 anni era rimasta affascinata da un reportage tv sul mondo del cioccolato e che oggi ha realizzato il suo sogno: un atelier artigianale dove proporre “bonbons di cioccolato” ma anche piccole sculture con cacao di primissima qualità, fondants au chocolat, ganaches, nougat, e poi le varianti di cioccolato al pepe del Sichuan, alla vaniglia o alle 4 spezie (cannella, zenzero, chiodo di garofano e noce moscata).
E a pochi passi, lungo la Montée St Michel, c’è la Chocolaterie du Rocher, ottima come un tempo, quando il locale si chiamava “Chocolaterie Courreau” e a gestirla era il grande Gérard Courrea, maître confiseur che da queste parti aveva rilanciato la lavorazione artigianale del cioccolato e realizzato una famosa specialità, il “Rocher de Roquebrune”, un torrone al miele di lavanda avvolto in un burro di cacao aromatizzato all’arancio.
Tant’è. In Rue de l’Hospice c’è addirittura una Maison du Chocolat che lo ricorda, incredibile museo del cioccolato con tanto di boutique tematica e spazio per i bambini, ricavato nella vecchia Chappelle Saint-Jacques ormai sconsacrata dove ha trovato una sua sistemazione la preziosa collezione proprio di monsier Courreau, qualcosa come 6mila scatole e confezioni di cacao, ma anche oggetti, insegne pubblicitarie, giocattoli, figurine e placche smaltate, tutti consacrati a quell’alimento di elevato valore energetico ottenuto miscelando cacao e zucchero che da queste parti chiamano “cibo degli dei”.
C’è addirittura una giornata da segnare sul block-notes o sullo smartphone: è quella di mercoledì 23 aprile, quando l’intero borgo festeggerà la Journée Portes Ouverte. Si comincerà, proprio alla Maison du Chocolat, alle 10 con un atelier creativo per i bambini (8-12 anni) e alle 11 con una proposta analoga per chi ha 4-8 anni. Alle 14 prenderà il via un vero e proprio “rally al cioccolato” fra le strade del borgo (con tanto di premi ai vincitori) per finire – per istinto – ad assaggiare il meglio della produzione locale in materia di cacao e “friandises chocolatées”. Intriganti e sostenibili: pralinés, rochers, tablettes e barres da degustare lentamente. Sognando i pomeriggi d’infanzia tra Nizza e l’Esterel, tra la Costa Azzurra e la Provenza.
INFO – Per raggiungere Roquebrune-sur-Argens: autostrada A8 da Nizza verso Aix-en-Provence, uscita Le Muy o Puget-sur-Argens. Per idee, pacchetti speciali e visite guidate a Roquebrune-sur-Argens: Office Intercommunal de Tourisme Pays Mer Estérel, 12 av.Gabriel Péri, www.paysmeresterel.com; La Maison du Chocolat è aperta da martedì a sabato (10-12 e 14,30-17,30), a luglio e agosto anche la domenica (10-13): www.maisonchocolat-roquebrune.com Lungo Impasse Barbacane vale la pena visitare la Maison du Patrimoine. Al 4 di Place Perrin c’è la Maison du Terroir, con il meglio dell’enogastronomia locale.