Portatevi qualcosa da casa: una torcia, una pila, una fiaccola, una lampadina che funzioni a batteria, oggetti fosforescenti o almeno un lumicino. E segnatevi i giorni giusti: dal 6 al 9 dicembre. Perché in Francia non c’è un’altra festa così pazza, incredibile e sorprendente come la “Fête des Lumières” che accende Lione. by paolo galliani
E quest’anno promette effetti davvero speciali: i muri del Théâtre des Célestins che cominceranno a muoversi, creature infuocate che scenderanno dal cielo, lampade gigantesche che si accenderanno sul sagrato della stazione. Capiterà pure di vedere degli elefanti muoversi per le strade e – garantito – non sarà per un bicchiere di troppo. Per non parlare del tunnel della Croix-Rousse che ospiterà una scenografia luminosa di quasi 2 chilometri ideata dalla società Skertzo in modo che pedoni e ciclisti che attraversano il tube mode si vedano letteralmente trasportati in un mondo fantastico che evoca le foreste, la mitica Strada della Seta, il cinema, i fiumi, le arti circensi.
E non è tutto: il ponte metallico della Mulatière ospiterà una gigantesca illuminazione a led, il Parc de la Tête d’Or verrà magicamente trasformato in un villaggio cinese mentre le creazioni di alcuni artisti internazionali renderanno magiche le facciate dei palazzi su Place des Terreaux, trasfigureranno l’Hôtel de Ville con vegetazioni lussureggianti e percorsi astronomici e affideranno a marionette gigantesche il compito di occupare letteralmente Place Bellecour e le sponde della Saône.
L’ultima volta ci sono stato nel 2011 e devo dire che un simile caos-spettacolo di folla me lo ricordavo solo a Londra durante il Carnevale di Notting Hill. Pazzesco. Ogni sera ti ritrovi per strada fra 500mila e 700mila persone con la voglia da un lato di entrare nella bolgia e dall’altra di staccarti per ammirare tutto dall’esterno, mentre decine di figure luminose piovono dal cielo, 350 palazzi e chiese s’illuminano d’argento e di blu, 70 installazioni effimere si materializzano giochi luminosi strepitosi e me nei cartoons e i due fiumi della città, il Rhône e e la Saône, sembrano colate di lava rovente dentro una Pompei dove però curiosamente gli abitanti ridono al posto di piangere, cantano al posto di disperarsi. Incredibile.
E si fa fatica a pensare che tutto questo sia nato in una fredda nottata dell’inverno 1852, quando il fervore cattolico spinse gli abitanti di Lione ad accendere dei ceri alle finestre delle case per salutare la grande statua dorata della Vergine che due secoli prima aveva salvato la città dalla peste e che si era così deciso di installare sulla basilica di Fourvière, operazione peraltro rinviata per un’imprevista tempesta senza che per questo la gente rinunciasse spontaneamente ad esprimere la sua devozione.
Oggi il ricordo di quell’evento è diventato il pretesto per un Festival più profano ma non per questo meno suggestivo, una sorta di prolungata e spettacolare Notte bianca da vivere muovendosi fra una piazza e l’altra, fra un quartiere e l’altro. La cosa più sorprendente? È vedere un città che dopo il tramonto riduce l’invadenza delle luci artificiali in strada, piazze, parchi pubblici per dare più forza al buio in cui poi andare a inserire installazioni, show luminosi, deformazioni psichedeliche ed effetti speciali che reinventano la geografia, l’arredo urbano, la stessa percezione visiva degli spazi. È la realtà che viene sostituita dalla fiaba: le luci artificiali non hanno più la funzione prioritaria di rassicurare la gente che si muove fuori casa dopo il tramonto ma quella di proiettarla in un mondo onirico e magico: i pericoli non esistono; la città si deforma e si traveste, diventa teatro, omaggio al solstizio d’inverno, esperienza sensoriale e ludica.
I nostri consigli – Se non volete perdervi questo appuntamento straordinario organizzatevi prché il tempo scarseggia e può essere arduo trovare un posto libero in alberghi o strutture ricettive della città e dei dintorni. Il programma della Fête des Lumières può essere scaricato dal sito cittadino. Lione è facilmente raggiungibile in TGV da Milano e Torino (rispettivamente 5 e 4 ore di tragitto) ma anche in auto attraverso il traforo del Frejus (212 km.). Una volta in città potete parcheggiare in uno dei 28 “Lyon ParcAuto” sparsi per la città (www.lpa.fr) o nel centralissimo Parking Parc Opéra di Place Tolozan (www.parc-opera.fr). Per muoversi in città durante il giorno potete contare sulle bici a noleggio (le trovare ad ogni angolo) o sui mini-scooter Rent&Go (al 101 quai Pierre Scize), oltre naturalmente che su tram, bus e metro. Il nostro consiglio: se non soggiornate troppo lontano dal centro, affidatevi alle vostre gambe. Poche città francesi sono altrettanto gradevoli per chi ama le promenades!
PS. Digitando Lione nella finestra di ricerca, troverete molte dritte che la riguardano…
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Bellissimo post! Da anni desidero andare alla festa delle luci, che questo sia l’anno giusto? Di sicuro, ora ho tutte le informazioni che mi servono
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