A un’ora da Lione, c’è un posto dove l’autunno ha i colori del Canada e il profumo delle cose buone. Ecco un ottima meta autunnale. by paolo galliani
“È la muta d’autunno”, dicono in Francia, dalle parti del Massiccio Centrale. Io ci sono stato qualche anno fa e a me è sembrata un vero e proprio strip-tease della vegetazione: chilometri di strade asfaltate letteralmente ricoperte di ricci di castagno che il mese d’ottobre ha staccato dai rami perché la clorofilla è in disgrazia e bisogna pur prepararsi al letargo della stagione fredda. Peggio per la natura, meglio per noi.
Per me di sicuro: perché le migliori marmellate di châtaignes le ho assaggiate proprio lì, fra i monti del’Ardèche, e i marrons glacés, la crema di marrons e i marrons grillés più deliziosi li ho visti produrre e vendere dalle parti di Lamastre e Jauiac, di Joyeuse e Désaignes. Amici di vogliadifrancia, stavolta mi sbilancio: se c’è un posto dove l’autunno ha i colori del Canada e il profumo delle cose buone è davvero lì, sulla sponda destra del Rodano, a un’ora o giù di lì da Lione, dove il famoso arbre à pain, l’albero del pane che un tempo sfamava la povera gente, è diventato una pianta dai frutti sacri.
Non che la cosa mi abbia mai stupito: le castagne provenienti dall’Ardèche sono sempre state le più ricercate e costose nei negozi e supermercati di Francia, con varietà sfiziose come la comballe e la merle, la bouche rouge e la sardonne e ci deve pur essere stata una ragione per tanto successo. Insomma, la cosa migliore è di andarci in queste periodo. Perché c’è tutto un mondo di contadini, artigiani, droghieri e ristoratori in totale fibrillazione per accontentare le richieste di crème, confiture, farine, liquori e specialmente castagne glacées. E perché nei paesi che punteggiano il Parc Naturel Régional des Monts d’Ardèche esplodono castagnate e feste pastorali che ormai si vedono raramente anche nella più profonda provincia francese.
Roba da perdere l’orientamento: decine di Fêtes de chataignes, con sfoggio di costumi antichi, sfilate di confraternite e grandi degustazioni collettive. Con un curiosità assolutà di quest’anno: la presenza di gruppi bretoni della zona di Redon (dove evidentemente vengono prodotti sorprendenti marrons) che promettono di portare nella ruvida Francia centrale i suoni celtici, le danze tradizionali del Nord e ritmi cari alla cultura gaelica. Nel weekend scorso si è festeggiato a Privas e a Joyeuse, con grandi mercati dei produttori della zona, assaggi, atelier e grandi fuochi dove preparare le attesissime châtaignes roties, anche se la rassegna più scenografica è stata quella di Désaignes. Finisce oggi con LE TEMPS DES CHÂTAIGNES a ST-LAURENT-LES-BAINS, oggi e domani con CASTAGNADES a JOANNAS, DARBRES e CHALENCON. Il 2-3 novembre sarà la volta di VESSEAUX e GLURIAS.
Ovviamente nei ristoranti i piatti sono letteralmente dominati da castagne o derivati vari: all’Auberge Les Grillons di MEYRAS vi propongono la tartare de châtaigne, al Chez Lulu di PRIVAS il maiale con crema di castagna, a La Bouche à l’Oreille di JOYEUSE arriva in tavola il ginocchio di vitello al confit de châtaignes e al Châtaignier fleuri di DESAIGNES la crema di castagne finisce nella salade de chèvre, nel gratin e nei gâteaux maison. Con buona pace di chi preferisce invece dedicarsi alle RANDO-CASTAGNADE, alle passeggiate fra i castagneti della zona di JOYEUSE (il 27 ottobre e il 2 novembre), di VESSEAUX (2 novembre); oppure fare man bassa di prodotti a base di castagne fra artigiani e piccola aziende di trasformazione della zona: da Jean-François Lalfert al Domaine du Bois de Belle a LE NOZIER, da François Rolle alla Ferme de Moyère di SAINT-PIERREVILLE o da Annick e Ludovic Desbrus alla Forêt du Puy di ST-JEAN-CHAMBRE.
Che a questo punto, uno dice: aiutò, ho fatto digestione. Tranquilli. In Ardèche hanno pensato anche ai weekends de la châtaigne, ad ateliers gourmands per grandi e piccini e a raccolte speciali di castagne, ad esempio all’Ecomusée di ST-MICHEL-DE-CHABRILLANOUX. Pensate di avere finito? Non ve la caverete così facilmente: c’è una Maison de Châtaigneier a SAINT-PIERREVILLE che racconta tutto sul rapporto tra l’uomo e l’albero del pane; e a JOYEUSE c’è perfino un Musée de la Châtaigneraie con strumenti di raccolta e lavorazione e oggetti correlati alla cultura delle castagnades. E poi dicono che i francesi sono poco ospitali!
Se siete interessati a saperne di più sulle “Châtaignes” o a fare acquisti sappiate che in Ardèche c’è il marchio Secrets Fermiers che raggruppa 5 grandi produttori castaneiculteurs di Lamastre, Saint-Etienne-de-Serre, Saint-Pierreville, Rocles e Jaujac: pare che le loro castagne confites o glacées siano tra le migliori in circolazione.
Info – Utilissimo navigare sul sito www.castagnades.fr. Per andare nell’Ardèche può essere utile passare da Lione (facilmente raggiungibile con Tgv e aerei dalle maggiori città italiane) oppure seguire l’autostrada Aix-en-Provence-Lione e uscire all’altezza di Montélimar e di lì raggiungere i Monts d’Ardèche lungo la nazionale 102.