Una “Salisburgo a cielo aperto” con sullo sfondo il Mediterraneo: ecco come appare la cittadina della Costa Azzurra durante il FESTIVAL DI MENTONE (64° edizione). Grande musica! by paolo galliani
Provinciale? Non scherzate. Non è necessario essere una città obesa per farsi notare. Anzi, la leggerezza è spesso sinonimo di charme e avvenenza. E MENTONE non soffre certo di complessi d’inferiorità, nei confronti di Nizza, Antibes o Cannes. È semplicemente “un’altra cosa”. E si vede. Anche da quel teatro sotto le stelle che ogni sera alle 21, fino al 14 agosto, trasforma il sagrato della basilica di Saint-Michel in una sorta di “Salisburgo a cielo aperto” dove la grande musica è regina e anche semplice contadina.
Perché il FESTIVAL DI MENTONE non è solo una rassegna culturale d’agosto. È un rito, una bella abitudine, una sorta di catarsi estiva che spinge centinaia di persone ad arrampicarsi su per le ripide scalinate della città vecchia come fossero pellegrini lungo il cammino di Compostela e sistemarsi educatamente attorno al palco sistemato davanti alla facciata della bella église che domina il Mediterraneo e il vicinissimo confine italiano.
Del resto ci sono artisti di talento ad esibirsi: fra gli altri, i pianisti KATIA e MARIELLE LABÈQUE che venerdì 9 saltelleranno fra i preludi di Gershwin e il Boléro di Ravel; gli artisti del RICHARD GALLIANO SEXTET che il 10 regaleranno la loro interpretazione di Le Quattro Stagioni di Vivaldi e Piazzolla; il chitarrista PEPE MORENO che lunedì 12 si destreggerà fra le opere di Albéniz, Romero, Boccherini e Turina accompagnato da altri quattro artisti; il maestro d’orchestra CHRISTOPHE ROUSSET che martedì 13 agosto saltellerà fra le notte dello Stabat Mater di Pergolesi con il soprano SANDRINE PIAU e il contralto DELPHINE GALOU; e l’ORCHESTRA SINFONICA DI VARSAVIA che il 14 agosto chiuderà la rassegna con Beethoven.
E siccome a Mentone c’è anche una “basilica laica” che porta il nome di Musée Cocteau ed è firmata dal geniale architetto Rudy Ricciotti, il Festival non poteva certo fare discriminazioni. Come dire: se la musica è di qualità, si può fare tutti i giorni anche il bis. E se alle 21,30 i riflettori sono già accesi sul sagrato di Saint-Michel, basta anticipare i tempi. Ed ecco il risultato: tutti i giorni, alle 18, un concerto nel nuovo e sorprendente museo (1 Quai de Monléon) dedicato al grande Cocteau, fra le violoncelliste Pavel Gomziakov e Vanessa Wagner venerdì 9 e Sarah e Deborah Nempatnu il 10 agosto, i pianisti Igor Tchetuev domenica 11, quindi il duo Edgar Moreau (violino) e Pierre-Yves Hodique (pianoforte) il 12, una “serata barocca” il 13 e un viaggio fra Beethoven, Schumann e Ravel il 14. Piccola e provinciale Mentone? Non scherzate!
INFO PRATICHE
Biglietti da 9 a 40 euro in base ai posti, prenotabili anche on line sul sito www.festival-musique-menton.fr
Per maggiori dettagli conviene sempre fare capo all’Office de Tourisme, al civico 8 di avenue Boyer (poco lontano dal casinò), dove è stato allestito un vero e proprio spazio-accoglienza dedicato al Festival: www.tourisme-menton.fr