Champagne: un mulino a vento e il suo mugnaio

francesca_semisa_9-3partChampagne-ArdeneImbattersi in un mulino a vento è cosa d’altri tempi. Incontrare un carpentiere olandese che si è costruito il proprio mulino al margine di un borgo per poi diventare mugnaio è stata un’esperienza rara e preziosa… by francesca semisa

Nati in Oriente, i mulini a vento apparvero la prima volta in Occidente intorno al XII secolo, ma la loro costruzione fu per lungo tempo limitata. Fino alla Rivoluzione francese, il possesso dei mulini era concesso solamente ai signori della città, che obbligavano i paesani ad utilizzarli per macinare il loro grano. Pare poi che le pale producessero delle ombre che terrorizzavano i cavalli, rendendo quindi obbligatorio uno stretto controllo sulla loro posizione. In più – e questa è una curiosità che mi affascina da morire – nei conflitti d’altri tempi, molti mugnai furono accusati di spionaggio, perché la posizione delle pale da loro controllata poteva costituire un codice per inviare segnali segreti. Ad esempio, le pale disposte a X stanno a indicare un mulino a riposo. Quelle disposte a + indicano un mulino pronto a lavorare. E da qui, la fantasia può sbizzarrirsi! Purtroppo poi, con il passare del tempo, le guerre e l’avvento della tecnologia hanno provocato una lenta ma inarrestabile scomparsa di questi gioielli, considerati oramai curiose rarità.

La storia del MOULIN DE DOSCHES è quindi un po’ una voce fuori dal coro. Mastro carpentiere nato in Olanda, la terra dei mulini per eccellenza, Erwin Schriever ha sempre avuto un sogno: costruire un mulino. E dopo aver realizzato un modellino come progetto finale per guadagnarsi il titolo di Compagnon (a breve vi racconterò di questa specie di “corporazione di artigiani) – modellino che tra l’altro è ancora esposto nel granaio – viene assalito da un pensiero: perché non costruire un mulino vero e proprio? E così è stato.

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“Non è la tecnologia moderna, invadente, che deve farci dimenticare il nostro passato. Casomai è il contrario” dice. “L’ecologia, il risparmio energetico e lo sviluppo sostenibile sono ragioni altrettanto valide per rendere onore a quest’opera”. Quando il vento lo consente, le pale del mulino girano, muovendo gli ingranaggi che servono a produrre la farina. Un’attività contenuta e di qualità, con la quale si soddisfano le esigenze degli abitanti dei dintorni e dei turisti. Con questa farina viene poi prodotto il pane, utilizzando un forno a legna vecchio stile che si sposa perfettamente con lo spirito del luogo. È davvero interessante scoprire come tutto questo accada, in modo così naturale e lontano dagli standard ai quali siamo abituati oggi.

A rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, tra l’altro, c’è la posizione del mulino e più in generale del minuscolo borgo di DOSCHES (poco più di 300 anime), immerso nel PARC NATUREL RÉGIONAL DE LA FORÊT D’ORIENT. A fianco al mulino, poi, Erwin ha creato due piccoli giardini con erbe e spezie da riconoscere e annusare.

Con il suo accento olandese e un sorriso gentile, conduce i viaggiatori curiosi, grandi e piccini, a scoprire tanti segreti sul funzionamento del mulino, la vita del mugnaio, la farina, la produzione del pane, i profumi delle spezie. Qualche tavolino sparso nel giardino ospita volentieri i patiti del picnic.

Il mulino, parte di un’associazione, accoglie regolarmente eventi speciali, uno fra tutti il concerto di musica classica di metà settembre, con artisti internazionali e un’atmosfera conviviale e magica.

Info pratiche
Moulin de Dosches
3, ruelle du Pré Naudet
10270 Lusigny-sur-Barse
Tel. +33 3 25 41 55 88 / +33 3 25 42 92 37
moulin-de-dosches@hotmail.fr
www.moulindedosches.free.fr
Aperto da maggio a ottobre lunedì-venerdì 10-12 e 14-18, sabato e domenica 14-18, novembre e marzo 14-18 (escluso il sabato), aprile lunedì-venerdì 10-12 e 14-18, domenica 14-18

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