Picardia: alla fine del mondo… con il “Signore delle maree”

Jean-Claude©paolo-gallianiPicardieJean-Claude Dollinger è “la” guida d’eccezione dell’associazione PROMENADE EN BAIE, che si dedica con passione e competenza alla condivisione dei tesori di questa “Patagonia del Nord”: l’andirivieni delle maree, gli uccelli marini, le foche… by paolo galliani

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Se fosse un personaggio delle favole sarebbe il “gatto con gli stivali”. Perché un po’ felino lo è davvero: scruta l’aria muovendo il volto come se avesse le vibrisse e probabilmente vede molto di quello che gli altri non vedono. Anche gli stivali li ha davvero addosso. Praticamente sempre. Perché Jean-Claude è il “Signore della bassa e dell’alta marea”; è l’esploratore dei fondali che il mare libera per qualche ora ogni giorno sulla costa della Picardia per poi tornare velocemente a riprenderseli; ed è il guardiano di quella sorta di Patagonia del Nord della Francia che chiamano BAIE DE SOMME, forse con la stessa vena poetica e letteraria che negli anni passati hanno avuto Francisco Coloane o Luis Sepulveda quando girovagavano nel “mondo alla fine del mondo”, beffando i confini fra Cile e Argentina. Lui è così. Ascetico, chiuso nella sua tuta azzurra e nella sua giacca a vento stropicciata, nascosto dietro occhiali grandi che incorniciano un naso importante e un viso scavato che fa tanto “Chatwin”.

Delizioso. Sa che c’è qualcuno in arrivo da Parigi o anche dalla più lontana Milano e si fa in quattro per venire a dare il benvenuto sull’interminabile spiaggia di Le Crotoy. Nota che il suo ennesimo “compagno d’escursione” ha le scarpette metropolitane di chi forse credeva di fare una passeggiata sugli Champs Elysées ma lui non si scomoda. Sorride e tranquillizza: “Venga, un paio di stivali giusti si trovano sempre”. Poi, si fa silenzioso e circospetto. Cammina e cammina ancora, inseguendo il mare che si ritira per dieci, dodici chilometri e li lascia dietro fondali, acquitrini, vasche d’acqua salata dove zampettano centinaia di volatili che qui – dice Jean-Claude – sono gli unici padroni.

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Già, la natura. Capita che la “marea” abbia un coefficiente alto, roba tipo “100-120” da vero equinozio e quella che pochi attimi prima era la Manica diventa il deserto dei tartari di Buzzati, anche se i piedi vanno a mollo e i riflessi dei rigagnoli d’acqua non sono miraggi: sono veri. Lui, Jean-Claude è come un libro, anzi meglio. Dice le cose essenziali poi torna a scrutare dentro il suo enorme cannocchiale. Ha visto qualcosa e ha ragione: dentro la lente si notano quattro tenerissime foche del tipo veaux marins (letteralmente “vitelli marini”) che su un terreno sabbioso a 3-400 metri, verso Hourdel,  stanno probabilmente prendendo un… bagno di sole (si fa per dire), componendo con la loro tozza sagoma la tradizionale forma a “U”. Si avventura in brevi disquisizioni scientifiche sul movimento del mare e sull’influenza della luna, non prima di avere indicato nomi e caratteristiche degli uccelli che alla fine della primavera e all’inizio dell’estate sostano nella RÉSERVE NATURELLE DE LA BAIE DE SOMME e più in particolare nel PARC DU MARQUENTERRE prima di emigrare verso l’Africa: cicogne bianche e nere, aironi, avocette, oche cenerine, cormorani e la stranissima “spatola bianca” che qualcuno, nel 2012, ha censito nel numero di 70 coppie.

Racconta di un film di Martin Messonier per il canale Tv “Arte” su Giovanna d’Arco dal titolo Jeanne la vraie, Jeanne la fausse (“Giovanna la vera, Giovanna la finta”) che lo aveva visto guidare la troupe composta da oltre 500 attori e figuranti in improbabili scene “piedi in acqua” sulla “pulzella d’Orléans”. S’improvvisa “esperto di gastronomia” parlando del salicorne piccola pianta dai rami cilindrici che cresce fra iodio nei terreni impregnati di acqua salata e che la gente di qui utilizza ampiamente in cucina. E al momento buono tira fuori la sua vera poetica e culturale, citando Colette che adorava Le Crotoy, ma anche Toulouse-Lautrec, Eugène Boudin, e Victor Hugo. È il suo modo di congedarsi dopo 2 ore di compagnia che ha accenti da vecchia amicizia. Se la giornata non è proprio spettacolare, lui se la ride citando il grande Jules Verne che era nato a Nantes ma poi aveva passato l’intera la sua vita tra Amiens e Le Crotoy. “In Picardie – amava ripetere – anche quando piove il cielo non è mai grigio”.

Escursioni nella Baie de Somme – In alta stagione, più volte al giorno l’associazione PROMENADE EN BAIE organizza escursioni attraverso la Baia della Somme, vere e proprie avventure tematiche che si volta in volta evidenziano uno dei tanti aspetti naturalistici che fanno di questo lembo di Picardia una delle zone più toste dell’Esagono: camminate per osservare la colonia di foche, per individuare gli uccelli marini che frequentano in massa questa costa, per notare i giochi spettacolari dell’alta e della bassa marea. Mediamente l’escursione dura 2/3 ore ma può in qualche caso impegnare per 4/5 ore. I prezzi – assolutamente low cost nel rapporto qualità/prezzo – in base al tipo di escursione variano dai 9 ai 15 € e spesso le uscite prevedono anche l’utilizzo del pittoresco trenino a vapore di cui abbiamo già raccontato. Promenade en Baie si trova a Le Crotoy (5 Allée des Soupirs, tel. +33 (0)3 22 27 47 36 e +33 (0)6 28 05 13 02,  promenade.en.baie@wanadoo.fr. Il modo migliore per conoscere Jean-Claude e la sua associazione è navigare sul sito www.promenade-en-baie.com: info pratiche, escursioni e un simpatico blog.

Dettagli sulla Picardia – Le migliori informazioni si trovano sul sito www.destination-beauvais-paris.com, con dettagli su eventi, itinerari tematici e opportunità per raggiungere la regione dall’Italia contando sui voli Ryanair per lo scalo di Beauvais. Per gli italiani che vanno in Francia vale sempre la possibilità di ottenere ulteriori informazioni e consigli sul sito ufficiale di ATOUT FRANCE: www.rendezvousenfrance.com

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2 thoughts on “Picardia: alla fine del mondo… con il “Signore delle maree”

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