Nel piatto prodotti tipici italiani e nelle orecchie vinili anni ’70. Una ÉPICERIE MUSICALE dove consolarsi dei guai in corso a casa nostra, il tutto a prezzi molto ragionevoli. Quando l’Italia dà il meglio di sé. by martine buysschaert
Tovaglie a scacchi bianchi e rossi, pensili di formica ingiallita, un frigorifero bombato anni ’50, sedie formica&metallo o legno&formica: ti sembra di entrare nella cucina di zia Pia degli anni ’60. Poi ti accorgi del bancone refrigerato, dei taglieri accostati a due piatti per vinili, degli scaffali portabottiglie (di vino e di olio di oliva) e porta33 giri, di quanto è esposto sulle pareti. Il tutto insieme ordinato, casalingo e allegro.
Dietro il banco una bretone ex avvocata e due meridionali d’Italia che, per preparare panini, piadine e assiette varie, manipolano prodotti di eccellenza – dal salame al tartufo bianco al formaggio abruzzese affumicato, dal crudo di Parma al patè di funghi, dall’impasto di carciofo al veneto formaggio Grillo di Colmajor – o preparano piatti profumati, dai carpacci di manzo o all’insalata di polipo, dalla composta di radicchio trevigiano al tiramisù. C’è chi sceglie la sua combinazione preferita poi si porta via il tutto per un picnic in qualche angolo tranquillo lungo il canale. Il tutto per prezzi low cost, tenuto conto che è Parigi: panini e piadine 8 €, piatti 12-15 €, carpacci 15 €, brunch 12-35 €. Un bicchiere di bianco piemontese o rosso dell’Alto Adige a 3,50 €, caffè (ottimo) 1 €.
Oltre al gusto però, per chi consuma in loco, la “pizziccheria” apaga anche l’udito. In controtendenza rispetto alla dittatura di CD e MP3, qui c’è il culto del vinile, con preferenze jazz per Charlie Parker e Miles Davis, e frequenti incursioni brasiliane e funk&soul, tutto nello spirito di creare un sottofondo piacevole e rilassante, dove mangiare slow food e sconfiggere il quick (e bad) food. Prova ne è, tra l’altro, la presenza reiterata della comunità italo-parigina.
Info pratiche
55 bis, Quai de Valmy
75010 Paris
Tel. +33 7 62 62 27 38
