Le RENCONTRES D’ARLES sono un’occasione ghiotta per gli appassionati di fotografia. Ecco la cronaca dei miei primi “incontri”… by francesca semisa
Stamattina mi sveglio presto, presa dall’entusiasmo per tutto ciò che c’è da scoprire e insieme dall’ansia di non avere abbastanza tempo. Scendo velocemente, mi infilo in un bar per una prima colazione a base di croque monsieur, spremuta d’arancia e caffè: poco francese, poco italiana, ma decisamente troppo buona! Ringalluzzita dalla botta calorica delle 8 del mattino mi allontano dal centro storico diretta al Parc des Ateliers. Perché? Si chiederà qualcuno. La risposta è semplice, ma ci serve riavvolgere il nastro e tornare indietro di qualche passo.
Cominciamo dicendo che tutte le estati –perché tecnicamente è ancora estate – Arles diventa la meta preferita di tutti gli amanti della fotografia (inclusa d’ora in poi la sottoscritta). Sparpagliate per la città, in posti a volte davvero impensabili – perfino chiesette –, vengono infatti allestite esposizioni fotografiche di ogni genere e specie. Si tratta delle RENCONTRES D’ARLES, un festival internazionale di fotografia famosissimo, che ha ospitato grandi autori nel corso degli anni.

Le “ruote” del Parc des Ateliers: sembrano spolette per il filo da cucire in formato gigante!
Per me è la prima volta, quindi non vedo l’ora di scoprire di cosa si tratti davvero. Sulla mappa scopro che gran parte delle esposizioni sono per l’appunto raggruppate al Parc des Ateliers, così decido di cominciare da lì e lo raggiungo. Già nel cortile che porta all’ingresso mi sento di buon umore. Alla destra delle scale che precedono le esposizioni una fila di ruote colorate aiuta il visitatore ad entrare nel mood artistico. E ci riesce, perché quando entro nel primo atelier ho ancora la testa che viaggia pensandoci.
Ma nel giro di un secondo ritrovo la concentrazione: davanti a me il buio, nel buio 5 schermi. Ogni schermo proietta dei video diversi che si alternano, si intrecciano, si riprendono a vicenda. Tra tutti, rimango incantata a guardare i filmati di corpi di persone che cadono, trasmesse a rallentatore. E resto stupefatta nell’accorgermi di quanto un corpo che cade sia meraviglioso e armonioso. Dopo poco la scena cambia, e questa volta a cadere, dall’alto verso il basso, è dell’acqua nella quale sguazzano centinaia di pesci. Sembra quasi una piccola cascata. E anche qui, le immagini a rallentatore mostrano la bellezza delle gocce d’acqua che si separano, si muovono, si ritrovano. Mentre i pesci, non capendo bene cosa succede, continuano a muoversi come se stessero nuotando. La magia si interrompe un attimo pensando a quanto debbano essere perplessi di ritrovarsi a spiccare il volo, loro che erano abituati a nuotare addirittura sott’acqua. E tra me e me spero che siano ancora tutti vivi e vegeti. Le mie riflessioni animaliste vengono però presto interrotte da un nuovo cambiamento. Questa volta il filmato centrale rappresenta un ragazzo che cammina in una via, mentre negli schermi accanto l’attenzione è focalizzata sulle persone che il ragazzo incrocia. Poi, piano piano, anche questi corpi iniziano a cadere. Intanto delle facce guardano inespressive davanti a loro. Sembra che aspettino, non si sa chi. Nessuno presta attenzione, a nessuno interessa.
Dopo circa mezz’ora mi costringo a distogliere l’attenzione e ad andare avanti, ma prima incuriosita leggo di cosa si tratta. L’idea dell’autore Mehdi Meddaci è quella di sottolineare quanto si perda degli istanti, troppo rapidi per essere vissuti, e allo stesso tempo dare una propria versione della società moderna e distaccata. Sono tentata di continuare a spiare, ma forzo me stessa a continuare il mio tour. Così a malincuore aggiro gli schermi, e mi ritrovo davanti al resto dell’esposizione.
Info pratiche
Rencontres d’Arles
Orari: fino a domenica 23 settembre, tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Tariffe:
– pass giornaliero 27€ e ridotto 22€
– pass settembre intero 27€, ridotto 22€ – un ingresso per esposizione, valido fino al 23 settembre
– gratuità per minori di 18 anni e portatori di handicap
– riduzione per studenti, famiglie numerose e persone in cerca di occupazione
– possibilità di acquistare ingressi alle singole esposizioni
Maggiori informazioni: chiama lo 00 33 (0)4 90 96 76 06 oppure clicca qui per vedere il sito
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Non ne ero a conoscenza! Questi incontri fotografici potrebbero proprio essere l’occasione giusta per visitare Arles
ciao! mi piacerebbe andare ad Arles a fine agosto. Consigli sui trasporti? se ci volessi andare in treno ad esempio..non riesco a trovare molte informazioni!
Elisa Maria, sorry, mi era sfuggito il commento e lo vedo solo ora. Purtroppo il viaggio in treno da Milano (o Torino) fino a Lione, quindi la corrispondenza con un treno Lione-Arles è un po’ faticosa. Leggi il post scritto in merito da una nostra collaboratrice (http://vogliadifrancia.it/2012/09/13/arles-missione-speciale-1-puntata-il-viaggio/). Sarebbe più facile pendere un volo per Marsiglia quindi dall’aeroporto farsi meno di 1 ora di treno per raggiungere Arles (vedi http://www.rome2rio.com/it/s/Nearby-Airports/Arles). Buon viaggio!