A metà strada tra il Mediterraneo e l’Atlantico, le HAUTES-PYRÉNÉES regalano emozioni a gogò, dal PIC DU MIDI al PONT D’ESPAGNE, passndo per il CIRQUE DE GAVARNIE. Amanti della pianura astenersi! by martine buysschaert
1. Lasciando L’Ariège alle spalle – clicca qui per vedere la tappa precedente di questo itinerario – e proseguendo verso ovest, due borghi dell’Alta Garonne meritano una piccola sosta. SAINT-BÉAT per vedere le cave di marmo inaugurate dagli antichi romani (prima di entrare nella cittadina), il suo castello e la chiesa romanica, entrambi risalenti al XII secolo, e per le case che strapiombano sulla Garonne. Furono sempre i romani i primi a sfruttare le acque termali di BAGNÈRES-DE-LUCHON, che sgorgano a 65 °C e sono ricche di solfato di sodio. Le prime terme “moderne” sono invece settecentesche, mentre il meglio dell’architettura della cittadina risale ai tempi del secondo impero (seconda metà dell’Ottocento).
2. ARRAU, una trentina di chilometri a nord-ovest di Bagnères-de-Luchon, sorge alla confluenza dei fiumi Aure e Louron, le cui acque scroscianti fanno da colonna sonora a questo borgo raccolto – meno di 800 abitanti –. Originali il municipio, la loggia del mercato coperto e la Maison de Lys, un edificio cinquecentesco ornato da gigli. Non male le specialità pirenaiche che si mangiano all’Hôtel d’Angleterre, un tempo stazione di posta.
3. Tappa imperdibile per l’eccezionalità dei suoi belvederi è certamente il PIC DU MIDI a quota 2877 metri di altitudine, raggiungibile con la funivia della stazione sciistica di La Mongie. Di questa vetta “nido d’amore nel blu dipinto di blu” ho già parlato con passione in un altro post: clicca qui per leggerlo. I più spericolati ed esperti possono scendere a valle in mountain bike, ma non voglio responsabilità!
4. Se il mood del tuo viaggio è “tutto natura”, le occasioni nella zona sono tante. C’è il piccolo ma prezioso Jardin Botanique de Sege Rieudebat nei pressi del COL DE TOURMALET, dove gli appassionati di botanica potranno soddisfare le loro curiosità circa le specie tipicamente pirenaiche. Per trascorrere qualche giorno da indiani c’è, a LUZ-SAINT-SAUVEUR, il fantastico villaggio Les Tipis de Gavarnie, che farà impazzire i ragazzini: si dorme proprio nei tipì in un contesto splendido. Qualora salisse impellente un bisogno di “modernità”, dall’accapamento ci vuol poco a raggiungere il borgo per assaggiare una delle tante crêpes, dolci o salate, che per una spesa modesta, propone i Templiers (6 Place de la Comporte). Luz-Saint-Sauveur è tra l’altro un’ottima base per raggiungere il Pont Napoléon – un arco di pietra a dominio di una gola a quota 63 metri sopra il fiume –, e il CIRQUE DE GAVARNIE, uno spettacolare anfiteatro naturale di rocce e ghiacci raggiungibile a piedi (circa 1 ora di camminata facile) o a dorso di mulo e di cavallo: da questo “muro di roccia” cade tra l’altro da più di 400 metri di altezza la cascata più alta di Francia. Lo spettacolo vale la pena.
5. Dulcis in fundo, il PONT D’ESPAGNE, punto di accesso alle alte vie pirenaiche, frontiera tra la Guascogna e l’Aragona spagnola, nonché meta gettonatissima per la bellezza dei panorami e l’aria che più pura non si può. Dal parcheggio auto una bella passeggiata, relativamente poco impegnativa, conduce al panoramico Belvedere di Gaube (raggiungibile anche con pochi minuti di seggiovia dopo l’Hôtellerie du Pont d’Espagne). Ma il panorama più bello è quello del bar-ristorante situato sulla punta settentrionale del Lac de Gaube, con punto di vista privilegiato sul Vignemale (3298 m), massicio piramidale sul confine franco-spagnolo. Per il ritorno si può scegliere di fare marcia indietro o scendere il sentiero che zigzagando costeggia la sponda orientale del fiume fino al punto di partenza. Se i luoghi ti hanno stregato e vuoi prolungare il soggiorno, a soli 8 km da Pont d’Espagne c’è il Lion d’Or, una tipica locanda di montagna dall’atmosfera ottocentesca ma con tutti i confort moderni.
Seguici nei prossimi giorni: ci sono altre due puntate…