Mini tour nel meglio dei vini bianchi francesi: 1° puntata

Cesare e Danilo, chef e sommelier del Ratanà

Mini tour – Milano, Alsazia, Giura e Borgogna – guidati da un sommelier “di sala” in un bistrot milanese e raccontato da una giovane giornalista amante del buon bere. by andrea ruscitti

Vi dite amanti della Francia, e siete astemi? Qui c’è qualche conto che non torna. Eppure non voglio disperare, penso ci sia possibilità di rimediare… e magari qualcuno, seguendomi in questo mini viaggio alla scoperta dei bianchi francesi, deciderà di cambiare abitudini (senza esagerare, non voglio avere nessuno sulla coscienza!).

Qui però, sono costretta a fare un passo indietro, e lasciare la parola a Danilo, che sul vino la sa davvero lungo, non certo come me, che mi beo di esserne una grande estimatrice, e poi non ti so distinguere tra un Cabernet e un Merlot. Non si può però lasciargli spazio, senza prima spendere un paio di parole su quest’uomo che ha avuto la pazienza di infondermi un po’ della sua saggezza. È sommelier, e questo lo si era intuito, ed è di sala al Ratanà → Via De Castillia 28 – 20124 Milano (quartiere Garibaldi Porta Nuova) – tel. 02 87 12 88 55 – info@ratana.it – aperto tutti i giorni, 12-24  (eccetto il pranzo del sabato, nei mesi invernali) ←, un grazioso bistrot milanese che Danilo Ingannamorte gestisce assieme allo chef Cesare Battisti, e per cui ha compilato una carta dei vini che è una delizia (chi, dopo l’incipit, non avesse più fiducia in me, può vederla con i propri occhi, scaricandola dal sito del ristorante, alla voce “La Cantina”).

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E ancora, prima di passare alle cose veramente serie, un’ultima sviolinata: almeno una volta nella vostra vita, mangiate da Cesare e Danilo. Ho testato personalmente la cucina e vi dico solo che, uscita da lì, la prima cosa che ho fatto, è stato scorrere l’intera rubrica del cellulare per raccontare a destra e a manca quanto il mio palato stesse godendo. Tra l’altro la location è magnifica: è una palazzina di inizio Novecento, allora parte della prima stazione ferroviaria di Milano, e oggi molto design, ma d’atmosfera: pavimentazione di rovere, arredi in metallo color antracite.

A questo punto, non rimane che lasciare Milano per inoltrarsi nelle lande francesi, ma qui voglio calare il sipario, e rimandarvi alla prossima puntata nei giorni a venire (sì, confermo la vostra impressione, non è altro che un subdolo modo per costringervi a continuare a seguirci…).

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One thought on “Mini tour nel meglio dei vini bianchi francesi: 1° puntata

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