Pic du midi: “nido d’amore” nel blu dipinto di blu

In prima fila

Midi-Pirenei

Inseguire le nuvole. Lasciarsi rapire dal vento. Sfidare il cielo. Farsi un giro d’orizzonte. Trovarsi a tu per tu con le stelle. Scoprire dove il sole va a dormire… e spiarlo al suo risveglio. Emozioni forti per le notti in vetta nei Pirenei. by martine buysschaert

Trascorrere la notte a quota 2877 metri in una sorta di vascello spaziale non è da tutti e chi ci riesce non lo dimentica, come dimostra questo video: deboli di cuore astenersi!

Intanto per meritartelo devi affrontare una risalita – 1000 metri di dislivello con 15 minuti di funivia, che nonostante la massima sicurezza incute quel pizzico di apprensione che aumenta l’adrenalina –. Meglio farla di mattina, quando l’aria è solitamente più tersa: comunque l’ascensione è bella anche con la nebbia, quasi poetica, perché quando arrivi l’Observatoire appare come una fortezza d’altri tempi e d’altri luoghi.

Appena scendi dalla funivia ti trovi nello spazio “visitatori” – boutique, bar, ristorante – dove avviene un piccolo briefing sulle regole da osservare “a bordo” del Vascello delle stelle, come è stato ribattezzato l’osservatorio. “Siamo a quota 2877 metri di altitudine” avverte uno dei cinque vigili del fuoco presenti 24 ore su 24 sul sito. “Il ché significa una diminuzione del 30% des tasso di ossigeno nell’aria” con ovvie conseguenze sul fisico: conviene quindi evitare di camminare troppo di corsa nei 3,5 km dei corrdidoi che collegano gli edifici, di fare le scale troppo di fretta e/o parlando (la struttura si sviluppa su 5 livelli). Comunque, per ogni evenienza, sul badge da visitatore c’è un numero di emergenza. Ti viene anche fornito una torcia a luce rossa per gli spostamenti notturni, una delle tante iniziative per evitare l’inquinamento luminoso, che tanto nuoce all’osservazione degli astronomi. È stata addirittura promossa una convenzione che coinvolge città e collettività vicine per ridurre al massimo l’impatto luminoso. Ma questa è un’altra storia.

© capastro.free.it

Comunque, finite le presentazioni, hai tutto il tempo per sceglierti la tua postazione preferita in uno dei 750 metri quadrati delle terrazze panoramiche.E lì inizia il bello, anzi il bellissimo. Ai piedi del tuo sguardo si stende un caos di cime pirenaiche, esaltato dai contrasti disegnati dalla neve. Esse corrono verso il Mediterraneo a oriente, verso l’Atlantico a ovest e, a nord, verso le pianure del grande sud-ovest francese.

A una certa, ti viene offerto un aperitivo poi, condizioni metereologiche permettendo – ed è un altro dei momenti possenti – un tramonto di quelli che, anche volendo, non potrai mai dimenticare. E se sei in compagnia, diventerà di certo uno dei “ti ricordi quella volta…” che arricchiscono di contenuti la vita in due.

Poi, viene il buono, ovvero una cena degustazione, composta da prodotti del territorio preparati secondo tradizione. Tanto per dare il là alla festa si brinda con il Pousse Rapière per poi scegliere l’entrata tra una zuppa di gamberi, una trota affumicata, una insalata di foie gras o dei salumi di maiale nero. Il piatto forte è anche lui a base di trota, di anatra, di maiale nero o di agnello, in base alle tue voglie, il tutto annaffiato (ma in quantità moderatissime, visto l’altitudine) di Madiran, un DOC pirenaico. Dulcis in fundo il dessert si sbizzarisce tra una torta con gelato e Armagnac, una crème brulée al Génépi, una coppa di gelato ai mirtilli (anch’essa flambée all’Armagnac) e del formaggio locale servito con marmellata di ciliege nere!

Non esagerare con le quantità, perché dopo, viene anche l’interessante, ovvero un’animazione astronomica alla scoperta delle stelle, guidata da un professionista che ti porta nella cupola Charvin, attrezzata con un telescopio 400 mm Schmidt-Cassegrain (non chiedermi di più, so solo che è un attrezzo di tutto rispetto!). L’iniziativa viene proprosta in cooperazione con La Ferme des Etoiles, come dire “la fattoria delle stelle”, un’associazione che si occupa di divulgazione astronomica.

Infine, viene la notte fonda e puoi ritirarti nella tua camera, individuale o doppia, con un angolo toilette (mentre docce e sanitari sono fuori camera). Nei lavori di ristrutturazione, si è scelto di mantenere il carattere spartano delle stanze un tempo adibite ad accogliere gli studiosi e i tecnici di stazza nell’osservatorio. In compenso hanno tutte una vista imprendibile! Comunque dormirai poco, vuoi per l’emozione di trovarti lì, vuoi perché non vorrai mica perderti l’alba sui Pirenei… altro momento clou dell’esperienza. Sei piantato lì, con l’occhio fisso all’orizzonte, sotto un cielo di fiamme e di ombre, nell’attesa del sorgere del disco solare, mentre una luce già tinge di rosa le cupole innevate… Semplicemente STREPITOSO. Sarà anche il freddo, intenso e pungente, ma in quel momento ti senti proprio un Inca adorante. A quel punto la prima colazione giunge più che opportuna e il tazzone di caffé caldo “sbobboso” sul quale incolli le mani rimarrà un ricordo indelebile. La mattinata finisce con la visita dei quartieri scientifici, possibilità esclusiva offerta solo a chi partecipa a Nuits au Sommet.

C’è poco da aggiungere: il Pic du Midi è proprio un “nido d’amore” speciale, un amore per la magnificienza della natura, per il lavoro degli scienziati e per il felice connubio tra scienza e turismo: ce ne fossero! Tra l’altro, un modo originale per festeggiare San Valentino!

Info pratiche
Non è un’esperienza a buon mercato, ma il rapporto qualità-prezzo dell’iniziativa è ottimo: le “notti in vetta” all inclusive (funivia, pernottamento, pasti, visite guidate…) costano 229 euro a testa per chi dorme in camera individuale, e 174,5 euro a persona per chi dorme in camera doppia. Ovviamente la struttura è riscaldata ma quando si è all’esterno può essere freddissimo, quindi bisogna portarsi copricapo, guanti, scarponi, pile, giacca a vento etc.
Per le prenotazioni on line consultare: www.hopresa.com
Per un’anteprima clicca Nuits au Sommet
ah, dimenticavo: il sito si può ovviamente anche visitare in giornata, senza doverci trascorrere la notte, e ovviamente a prezzi inferiori.

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3 thoughts on “Pic du midi: “nido d’amore” nel blu dipinto di blu

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