Trattorie, “brasseries”, pasticcerie, negozi di formaggi, salumerie, enoteche… ma anche librerie: ecco il mio carnet d’indirizzi sfiziosi per vivere Lione con tutti i sensi.
Lo confesso: ho un debole per questa città. E non solo per i 4 giorni di tappa durante il mio viaggio di nozze, alla faccia di Parigi nemmeno presa in considerazione. Lione è così. Pensi sia una sorta di Manchester alla francese, grigia, industriale, fors’anche bellina, niente di più. Poi ci arrivi e ti ripeti quello che hai sempre pensato: per un viaggiatore non c’è niente di più stupido di un pregiudizio, di un luogo comune, di uno stereotipo. Poi, il prossimo ponte dell’Immacolata è anche l’occasione per assistere alle mirabilia della Fête des Lumières e della Biennale di Arte Contemporanea.
Di tutto: il Quartier de Confluence, all’incrocio fra Rodano e Saona che pare un atelier urbanistico a cielo aperto, l’Institut Lumière nel vecchio quartiere operaio di Monplaisir, che è un omaggio permanente al cinema, le piste ciclabili lungo i bordi del Rodano curate meglio che in Olanda, Les Puces du Canal, la domenica mattina nella vicina Villeurbanne, dove si può ammirare il meglio della brocante e dell’antiquariato. E, qui e là, murales e graffiti sulle facciate delle case che ti riconcilia anche con i writer più sciamannati e irritanti. Insomma, una città charmante!.
E il block-notes si riempie di indirizzi. Le librerie innanzitutto: la Badiane, in Place Bellecour, dedicata al buon cibo e La Bande Dessinée al 57 della Grande Rue de la Croix, in un mare di fumetti e comics che pare di essere a Bruxelles. Poi gli alberghi, forse un po’ cari, ma con un’atmosfera incredibile: nel quartiere Saint-Jean, al 2-8 di Rue du Boeuf, c’è La Cour des loges, con un cortile interno ad arcate di chiara ispirazione italiana che vale da solo la visita; e poco sopra, sulla collina di Fourvière, c’è Villa Florentine, altro hotel di carattere ricavato in un vecchio convento del XVII° secolo.
Certo, è risaputo, questa è anche la capitale francese della gastronomia: c’è una concentrazione di chef stellati che nessun’altra città europea di dimensioni analoghe può vantare. Ma io adoro i posti più informali dove puoi scegliere fra saladiers lyonnais e piatti “per carnivori” senza fare cambiali. E qui, a Lione, sono come le ciliegie: non stanno mai da sole. I prezzi variano più o meno dai 12 (mezzogiorno) ai 20 euro ( la sera) a La Mère Jean, 5 Rue des Marroniers e sono di un 20-30% più cari a La Meunière, 11 Rue Neuve. Una via di mezzo fra i due: restaurant Le Musée al 2 di rue des Forces che evoca già i famosi bouchons, locali tipici che stanno a Lione come le osterie lungo i Navigli stanno a Milano. Qualche indirizzo: al 52 di Rue de la Bourse, al 20 di Rue du Sergent-Blandan, al 13 di Rue Desirée e all’8 di Rue du Garet.
Se invece avete voglia di qualcosa di sfizioso e sperimentale, mettete mano al portafoglio, calcolate una spesa media sui 50-80 euro e andate al 106 di Rue Sébastien-Griphe a testare la cucina di Katsumi Ishida, un giapponese eccentrico e perfezionista che ha un’estetica dei piatti tipica del Sol Levane ma una passione sconsiderata per la tradizione gastronomica francese.
Un paio di brasserie come si deve: Les Arcades al 15 di Place Louis Pradel con menù che variano da 15 a 35 euro circa e la Brasserie Georges al 30 di Cours de Verdun con proposte da 20 a 30 euro. Per addolcire lo stomaco e la mente niente di meglio che un pieno di… macarons come fa la gente di qui, specie la domenica mattina, assediando le botteghe Bouillet al 15 di Place de la Croix-Rousse e al 14 di Rue des Archers. Per i formaggi (specie quelli della Savoia, della Drôme e dell’Auvergne), La Mère Richard al 102 di Cours Lafayette (è il tempio dell’alta gastronomia lionese) , per i vini c’è Le Verre à Soi al 4 di Rue Confort con 150 etichette che si propongono per la degustazione e per i salumi locali (alcuni sono “tosti”: peri vegetariani è meglio girare al largo) c’è Sibilia Charcuterie, al medesimo indirizzo. Certo, dopo 4 giorni a Lione vi tocca prendere appuntamento col dietologo e controllare se in banca non siete in rosso. Ma questa – come dire? – è un’altra storia.
È vero, La Cour des Loges e Villa Florentine sono degli alberghi di grande fascino: purtroppo per il prossimo ponte dell’Immacolata, sono giù tutti strapieni. Detto questo, da qui al 8 dicembre 2012, ci sono altre 363 possibilità per soggiornarvi! Martine
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