![]() © Anne-Sophie Pic e la sua squadra |
Nel Rodano-Alpi la buona tavola è un filo conduttore che tiene insieme l’intero territorio regionale: città e piccoli borghi, montagna e pianura. E i cuochi sono un autentico orgoglio locale. Faccio qualche esempio…
Lione è considerata la capitale golosa della Francia. E non è un titolo usurpato. Il suo nome è infatti legato a quello di Paul Bocuse, considerato il più autorevole esponente dell’alta gastronomia francese, chef dell’Auberge du Pont de Collonges 3 stelle Michelin dal 1965, pochi chilometri a nord di Lione. Nel capoluogo regionale, Bocuse firma insieme a Jean Fleury le golosità di ben 5 Brasseries sparse per la città – Le Nord, Le Sud, L’est, L’Ouest e Argenson – ciascuna con una spicata personalità nell’aspetto quanto a tavola. Jean Paul Lacombe di nuovo a Lione, esattamente come il giovane chef Nicolas le Bec.
A Roanne, alla Maison Troisgros, c’è Michel Troisgros, figlio d’arte – il padre Pierre e lo zio Jean hanno fatto la storia dell’alta cucina francese –, uno dei massimi esponenti della cultura gourmande d’Oltralpe. Nella sua bella maison di Vonnas, Georges Blanc, altro 3 stelle, difende il buono della carne (di pollo) della Bresse, mentre a Vienne brilla Patrick Henriroux. E non si contano gli chef stellati che si esibiscono fra le montagne della Savoia e dell’Alta Savoia: René et Maxime Meilleur a Saint-Martin-de-Belleville, Jean Sulpice in Val-Thorens, Julien Machet a La Tania (Courchevel), Michel Rochedy a Courchevel, Emmanuel Renaut a Megève, Marc Veyrat a Manigod e molti altri.
Ma c’è una stella che brilla in modo particolare nel firmamento della haute-cuisine francese. Un nome che è già una leggenda: Anne-Sophie Pic , l’unica donna francese a vantare 3 stelle Michelin, che nel suo ristorante di Valence, nella Drôme – Maison Pic, 285 avenue Victor-Hugo – stupisce ospiti e commensali con la magia di una cucina sobria, serena e insieme di altissimo livello. Recentemente, una nota rivista americana l’ha giudicata la prima donna al mondo per talento in cucina.
Pingback: Festival delle luci a Lione: notti bianche per il ponte dell’Immacolata | vogliadiFrancia
Pingback: Ponte dell’Immacolata a Lione: un carnet affollato di indirizzi sfiziosi | vogliadiFrancia
Pingback: Biennale di arte contemporanea a Lione: è di scena l’emozione | vogliadiFrancia